“Una cosa è certa: l’amore infinito e l’amore personale non sono mutuamente esclusivi; quest’ultimo è solo un’onda individuale di un oceano infinito. Quando giaccio sveglio accanto a lei, presto al mattino, facendo meditazione, nulla cambia veramente nella contemplazione tranne questo: c’è una beatitudine di tutto il corpo, paradossalmente tenue ma intensa, che orla la mia consapevolezza. È energia sessuale riconnessa alla sua fonte nelle regioni sottili della mente e del corpo. Spesso tocco il suo corpo leggermente mentre medito; e questo contatto chiude un circuito energetico, che anche lei può sentire.

Ecco cosa possono fare gli uomini e le donne (e più in generale qualsiasi coppia “maschile/femminile” tra diversi orientamenti sessuali) l’uno per l’altro, ed è anche l’affermazione centrale del Tantra: in modo molto concreto e viscerale, l’unione di Maschile e Femminile è l’unione di Eros e Agape, Ascendente e Discendente, Vuoto e Forma, Saggezza e Compassione.

Non teoricamente ma concretamente, nella distribuzione effettiva di prana o correnti di energia nel corpo stesso. Ed è per questo che, nei più alti insegnamenti tantrici (Anuttaratantrayoga), la mera visualizzazione dell’unione sessuale con la consorte divina non è sufficiente per il raggiungimento dell’illuminazione finale. Piuttosto, per l’illuminazione totale, bisogna avere un partner reale e sesso reale – per connettere quei circuiti che permettono alla mente di riconoscere la propria natura luminosa e divina.”

Ken Wilber